Del borgo di Civesio esistono tracce documentarie risalenti almeno al IX secolo, che sembrano attestare la proprietà del terreno al monastero di Sant’Ambrogio.

Non si è certi della datazione e delle motivazioni che fecero perdere alla comunità il possesso, ma nel 1678 il Marchese Egidio Melzi-Carpano acquisisce l’investitura del feudo, che rimarrà legato alla famiglia fino a 1751; mentre nel 1752 viene acquistato dai Brambilla, per passare ad altri proprietari nel corso del tempo.

La cronaca ricorda due avvenimenti particolari legati alla Roggia Vettabbia: i terreni di Civesio furono invasi dalle sue acque in ben due occasioni: nel 1781, quando la piena del canale distrusse il ponte in cotto successivamente sostituito da uno in legno, e nel 1793 a causa della mancata apertura delle paratie al tombone di San Marco a Milano.

Goffredo da Bussero ricorda un edificio religioso dedicato a San Silvestro, probabilmente una cappella, su cui probabilmente venne costruita una chiesa ad opera dei monaci di Sant’Ambrogio, dedicata poi al santo. Nel 1575 Papa Gregorio XIII delegò San Carlo Borromeo ad effettuarne l’erezione in parrocchia della chiesa di Civesio: l’esecuzione del decreto pontificio ebbe luogo nel 1578 e nel 1605 la chiesa venne costruita.Attualmente la chiesa si presenta con una pianta ad aula unica, su cui si aprono 4 cappelle, di cui una dedicata a San Giuseppe, sulla destra, e una dedicata all’Assunzione, sulla sinistra.

La decorazione interna è molto semplice, mentre l’altare rispetta i dettami della controriforma e lo stile barocco.

Le informazioni sono tratte da Luciano Previato, San Giuliano Milanese. Una storia da raccontare, Milano, Nuova Brianza, 1989, pp. 293-299 (riportato in www.civesio.it)