L’edificio attuale, costruito tra il 1928 e il 1938, è in muratura continua, a croce latina con presbiterio a trifoglio deformato. La pianta è a tre navate: quella centrale si allarga in corrispondenza dei bracci di croce trasversali ed assume la forma di un ottagono con absidi laterali a tutto sesto, mentre le navate laterali girano attorno alle absidi stesse. In corrispondenza della parte ottagonale le volte si elevano fino all’imboccatura ottagonale della cupola, alta 30 metri. L’interno ricco di marmi e decorazioni arieggia lo stile rinascimentale bramantesco.

La storia della basilica attuale ebbe inizio con il primo progetto datato 1859, sorto per iniziativa del parroco Bassano Dedè (padre spirituale di Madre Cabrini) ed elaborato dall’ingegnere Giovanni Vandoni di Milano.

Negli anni precedenti la prima guerra mondiale venne approvato un nuovo progetto, presentato dall’architetto Venturini di Cremona: entrambi i progetti furono disattesi per cause indipendenti dalla volontà dei parroci e dei fedeli.

Con l’arrivo nel 1921 di monsignor Enrico Rizzi, nuovo parroco, il problema della nuova chiesa venne riproposto e il nuovo progetto fu affidato all’ingegnere Spirito Maria Chiappetta di Milano.

Il 7 luglio 1928 venne posta la prima pietra ed ebbero inizio i lavori affidati all’impresa di Felice Conti.

Il progetto fu attuato fedelmente e la chiesa potè essere consacrata il 28 ottobre1938 (anniversario della Marcia su Roma) da Monsignor Pietro Calchi Novati, Vescovo di Lodi.

Il 13 Novembre dello stesso anno avvenne la beatificazione di Madre Cabrini.

La decorazione fu iniziata con monsignor Rizzi e conclusa nel maggio del 1944 con Monsignor Giuseppe Molti.

Le decorazioni sono opera della scuola del Taragni di Bergamo, mentre i grandi affreschi delle absidi, delle lunette e delle tazze sono di Pasquale Arzuffi, pittore bergamasco.

Le vetrate, dipinte con colori a fuoco, sono opera dell’artista lodigiano Gaetano Bonelli.

Le tre vetrate con la vita della Santa (Passaggio delle Ande, La stesura delle regole dell’istituto, La morte) furono eseguite dalla Veder Art della fabbrica del Duomo di Milano.

Il presbiterio come si presenta ora, è il risultato di una ristrutturazione avvenuta nel 1968 su progetto dell’architetto Mons. Valerio Vigorelli della scuola del Beato Angelico di Milano.

Nel 1969 il vecchio altare fu trasferito nella chiesa di Santa Maria Regina in Cogozzo e la cappella di S.Antonio fu trasformata in cappella del SS.Sacramento; degno di rilievo è il Tabernacolo.

Nel 1976, a ricordo del 30° anniversario della canonizzazione di Santa Francesca Cabrini, il primitivo pavimento in mattonelle di cemento venne rifatto in lastre di granito.

Particolare attenzione meritano alcune opere sia per il loro valore intrinseco artistico, sia per il loro valore storico in quanto provenienti dalle chiese parrocchiali preesistenti.

  • Cappella della Madonna del Rosario: risale alla chiesa parrocchiale del Quatrrocento. Notevole è lo stile rinascimentale dell’altare marmoreo. Gli affreschi della volta sono del Morazzone, quelli laterali sono del pittore Arzuffi (1950). Frutto di artigianato locale sono i quadri dei quindici misteri del Santo Rosario. La statua della Vergine è in legno, sopra è posta una piccola tela raffigurante Dio Padre, attribuita a Daniele Crespi.
  • Battistero: opera in legno di pregiata fattura seicentesca proveniente dalla vecchia chiesa parrocchiale. Qui è stata battezzata Santa Francesca Cabrini il 15 luglio 1850.
  • Cappella del Sacro Cuore: Madonna con bambino e santi è un affresco strappato dalla demolita chiesa di Santa Marta e proveniente dalla prima chiesa quattrocentesca.
  • Cappella SS. Sacramento: la pala di San Raffaele è una tavola cinquecentesca in legno, incastonata in una cornice di costruzione recente in stile neo classico. Questa tavola venne attribuita all’attività pittorica di Bernardino Lanino (1512-1583) e riflette lo stile di Gaudenzio Ferrari nella cui bottega il pittore svolse uno dei periodi principali del suo lavoro artistico.
  • Cappella di Santa Francesca Cabrini: sulla parte centrale domina la tela raffigurante la giovane Madre Cabrini che sembra sciolta da tutti i legami terreni e librata nell’aria sullo sfondo del mare e del cielo, opera del celebre pittore Galizzi; gli altri due quadri sono del pittore Cesare Secchi e raffigurano l’assistenza agli emigranti e l’opera educativa fra la gioventù. L’altare in marmo è sormontato dal prezioso reliquiario contenente il ”radio” della Santa.