Le marcite sono tipiche coltivazioni di foraggio ad elevata produttività, alimentate principalmente con acque di risorgiva: l’acqua che scorre sulla superficie del campo forma un sottile strato che durante l’inverno non congela (grazie alla temperatura costante di 13-14 °C con cui affiora dalla falda ed al continuo scorrere) ed è così in grado di somministrare all’erba un continuo nutrimento.
Questo permette continui cicli di produzione senza soste stagionali, anche nel periodo invernale, consentendo l’ininterrotta produzione di foraggio fresco.
Fino a 10 anni fa questa coltivazione era ampiamente utilizzata in quest’area ed era la principale sorgente delle ricchezze del basso Milanese.
I motivi della perdita di rilevanza della marcita come metodo colturale sono legati alla diversa alimentazione dei bovini, alla scarsa disponibilità di acqua irrigua dovuta al considerevole consumo da parte del settore agricolo industriale, al costo della manodopera necessaria per il mantenimento delle marcite e alla meccanizzazione agricola.
La ricostruzione della marcita è un intervento di significato ambientale ma anche culturale. L’unità ecosistemica “marcita” può svolgere effetti positivi nei riguardi della qualità delle acque; inoltre rappresenta un habitat di interesse per molte specie animali.